Dizionario di filosofia-BUR by AA.VV

Dizionario di filosofia-BUR by AA.VV

autore:AA.VV.
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
ISBN: 9788858660294
editore: BUR
pubblicato: 2014-12-07T23:00:00+00:00


M

M. Nella logica formale, la lettera M è il simbolo del termine medio oppure indica che il sillogismo si può ridurre a uno dei modi della prima figura mediante l’inversione delle due premesse (metatesi).

MABLY (Gabriel BONNOT DE), filosofo e storico francese (Grenoble 1709 - Parigi 1785). Di famiglia nobile, fratello uterino di Condillac, intraprese la carriera ecclesiastica, ma non andò oltre il suddiaconato. Ebbe incarichi importanti dal cardinale de Tencin, suo parente e ministro degli esteri, fra cui quello di negoziare con l’ambasciatore di Prussia un trattato segreto contro l’Austria (1743). Ruppe più tardi (1746) con il suo protettore, per divergenze sulla questione della tolleranza religiosa, e visse da allora in solitudine sdegnosa, circondato peraltro dall’ammirazione degli intellettuali illuministi, anche al di fuori della Francia, e considerato come uno dei più grandi pensatori politici del secolo. Il Mably si affianca a Rousseau nella polemica contro l’ottimismo dei filosofi e degli economisti seguaci della fisiocrazia. Anche per lui le lettere, le scienze, le arti e la stessa industria sono forze corruttrici, che hanno allontanato l’umanità dall’uguaglianza e dall’armonia dello stato di natura. La proprietà privata e la disparità delle fortune sono all’origine di tutti i mali che travagliano la società; la legislazione deve operare in modo da contrastare l’avarizia dei singoli e da realizzare il più possibile l’uguale distribuzione dei beni. Gli scritti di Mably hanno influenzato il radicalismo democratico di alcuni gruppi politici della Rivoluzione francese. Opere principali: Parallelo fra i Romani e i Francesi (1740), Dialoghi di Focione sulla morale e la politica (1763), Dubbi proposti ai filosofi economisti sull’ordine naturale ed essenziale delle società politiche (1768), Della legislazione ovvero Principi delle leggi (1776), Della maniera di scrivere la storia (1783).

Bibliogr.: W. Guerrier, L’abbé de Mably moraliste et politique, étude sur la doctrine morale du jacobinisme puritain et sur le devéloppement de l’esprit puritain au XVIIIe siècle, Parigi 1886.

MACH (Ernst), fisico e filosofo tedesco (Turas, Moravia, 1838 -Haar, Monaco, 1916). Professore di fisica alle università di Graz (1864), di Praga (1867) e di filosofia a Vienna (1895), viene considerato, con R. Avenarius. il fondatore dell’empiriocriticismo. Nei suoi studi di filosofia della scienza, molto importanti per i successivi sviluppi della meccanica di Einstein, si trova una critica rigorosa ai principi della dinamica di Newton, sempre guidata da uno spirito antimetafisico e da una particolare concezione della scienza secondo cui questa seguirebbe un principio di economia. Accanto alla critica rigorosa dei concetti « metafisici » presenti nelle teorie scientifiche, Mach sviluppò una concezione epistemologica, fondata sull’analisi delle sensazioni, che si proponeva di superare il dualismo tra fisico e psichico. Secondo Mach ogni scienza si dovrebbe proporre di sostituire e di « scavalcare » le esperienze, mediante una figurazione mentale dei fatti: perciò ogni scienza deve essere continuamente confermata o infirmata dall’esperienza, per sua natura sempre incompleta. Poiché alle leggi di natura viene attribuita la funzione di regole che riassumono in modo « economico » il succedersi delle nostre sensazioni, ogni « metafisica » è esclusa dalla ricerca scientifica. Nella sua opera



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